Sono evidenti i benefici che da questa profezia, se realizzata, si possono trarre: meno inquinamento, più vivibilità delle aree urbane, più sicurezza per gli utenti che si spostano all’interno delle città o fra nuclei urbani. E, in prospettiva, le piste ciclabili, intelligentemente distribuite nel territorio, possono favorire anche il distendersi e l’integrarsi delle reti ecologiche pianificate dalla Provincia di Venezia che costituiranno l’ossatura di una più generale azione di riqualificazione ambientale, e ricomposizione paesaggistica e biologica, collegando fra loro i punti di qualità che il territorio esprime.
Naturalmente, la somma di tutti questi trend positivi non è automatica, per avere qualità migliore dell’ambiente e un livello adeguato di
sicurezza, è necessario passare dalla realizzazione di piste ciclabili, comunque e dovunque, a percorsi ciclabili in cui le relazioni con il traffico tradizionale, l’attraversamento dei punti caldi della città, le caratteristiche della segnaletica, i materiali utilizzati concorrano a definire le condizioni di sicurezza necessarie a farne percorsi veramente privi di rischi e qualifi canti il paesaggio urbano e interurbano.
Nel 1998, fu approvata una legge nazionale, la n.366, che co-fi nanziava sostanziosamente gli interventi dei Comuni interessati a sviluppare la mobilità ciclabile in alternativa a quella tradizionale. Da allora ad oggi, la media provinciale di piste ciclabili, si è attesta intorno ai 30 chilometri, triplicando quella precedente, anche se restiamo ancora molto al di sotto della media europea, registrando una battuta d’arresto perché, negli ultimi due anni, la legge 366 non è più stata finanziata dal Governo.
Fare il punto della dotazione di piste ciclabili – stato e qualità - nei 44 comuni del territorio della Provincia di Venezia è stato, dunque, il primo degli obiettivi che ci siamo posti con questo atlante: il quadro che ne risulta conferma, da un lato l’insufficienza della rete ciclabile esistente in rapporto agli standard ideali, dall’altro però la crescita d’interesse dei Comuni verso queste nuove infrastrutture non si è arrestata e tende, anzi, a manifestarsi in forme più convincenti che nel passato. Questa nuova sensibilità delle amministrazioni locali sul tema della ciclabilità è molto importante, perché ci consente di defi nire nel settore, anche in assenza di un ruolo attivo del Governo, una strategia di sinergie e collaborazioni fra le realtà locali e la Provincia: i Comuni devono confermare e, in alcuni casi, riconfermare la loro volontà di iniziare o proseguire negli obiettivi di rendere più sicura la mobilità nei centri urbani e anche i collegamenti extraurbani, e la Provincia di Venezia potrà svolgere appieno il proprio compito di ente intermedio che presiede gli indirizzi esecutivi della grande pianificazione e, nel caso, prevederne il sostegno progettuale e finanziario attraverso specifi ci accordi di programma.
Atlante delle piste ciclabili della provincia di Venezia - Un contributo alla mobilità sostenibile- 2003
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